Il compratore in buona fede di un′auto di provenienza illecita, cui sono stati consegnati documenti falsi e contraffatti inerenti la proprietà, ha diritto di agire nei confronti del venditore ai sensi dell′art. 1494 c.c., con facoltà di chiedere la risoluzione del contratto o la condanna al risarcimento dei danni. Peraltro, la colpa del venditore si presume, per cui gli oneri probatori dell′acquirente sono molto più agevoli. Inoltre, non valgono nei confronti di questi gli speciali termini di decadenza previsti per i vizi della cosa venduta, bensì l′ordinaria prescrizione decennale.
Ebbene, nel giudicare il caso di un soggetto che ha acquistato, ignaro, un veicolo di provenienza illecita e con documenti contraffatti, il Tribunale di Barcellona Pozzo di Gotto ha ritenuto responsabile di inadempimento contrattuale il venditore, risolvendo il contratto di compravendita e condannandolo alla integrale restituzione del prezzo corrisposto.
Tali principi si traggono dalla interessante decisione del Tribunale di Barcellona Pozzo di Gotto, 27/09/2024, n.890, che di seguito di trascrive per offrire una visione più chiara ed ampia della fattispecie.
REPUBBLICA ITALIANA
IN NOME DEL POPOLO ITALIANO
TRIBUNALE ORDINARIO DI BARCELLONA P.G.
Il Giudice Avv. (omissis) ha pronunciato la seguente
SENTENZA
nella causa civile iscritta al n. (omissis)/2022 Ruolo Gen., vertente
tra
(omissis) nata in (omissis) il (omissis), C.F.: (omissis), (omissis) nato in (omissis), l′(omissis), C.F.: (omissis), entrambi residenti in (omissis) (omissis), nella (omissis) di (omissis) n. (omissis), elettivamente domiciliati in (omissis) P.G. (omissis), nella (omissis) I, n. (omissis), presso lo studio professionale dell′Avv. (omissis) da cui sono rappresentati e difesi, unitamente e disgiuntamente, all′Avv. (omissis) giusta procura rilasciata su foglio separato e materialmente congiunto all′(omissis) di (omissis) attori
contro
(omissis) nato in (omissis) (omissis), l′(omissis) ed ivi residente (omissis), in proprio e nella qualità di titolare della ditta individuale (omissis) di (omissis) codice fiscale (omissis), elettivamente domiciliato in (omissis) (omissis), nella (omissis) n. 9, presso e nello studio dell′Avv. (omissis) del (omissis) di (omissis), che lo difende, in virtù di procura alle liti rilasciata su separato foglio da intendersi materialmente congiunto alla memoria di (omissis) in giudizio, congiuntamente e disgiuntamente all′Avv. (omissis) del (omissis) di (omissis) P.G. (omissis), con studio professionale in (omissis), nella c/da (omissis) convenuto
Oggetto: risarcimento danni. Conclusioni delle parti : come da verbale.
Fatto
Svolgimento del processo
Lo svolgimento del procedimento viene omesso ai sensi e per gli effetti di cui all′art. 132 cpc, nella nuova formulazione introdotta con la L. 69/09. All′udienza del 18.9.2024, sostituita ai sensi dell′art. 127 ter c.p.c. dal solo deposito telematico di note scritte contenenti le sole istanze e conclusioni, la causa veniva assunta in decisione.
Diritto
Motivi della decisione
(omissis) parte attrice, nel proprio atto introduttivo del giudizio, che in data (omissis), acquistava, presso la (omissis) individuale (omissis) del (omissis) l′autovettura (omissis), targata (omissis) telaio n. (omissis) che veniva formalmente intestata alla (omissis) per la somma complessiva di 22.200,00, importo, quest′ultimo, integralmente corrisposto dal Dott. (omissis) marito della predetta intestataria del mezzo e che i pagamenti della somma di cui prima venivano effettuati, sia in contanti, sia a mezzo bonifico, sia con titoli e beni di terze persone, come meglio specificato nel contenuto dell′atto di citazione. Sostenevano, ancora, gli attori che contestualmente alla stipula del summenzionato contratto di acquisto dell′autovettura di cui prima, a loro volta gli stessi procedevano alla vendita dell′autovettura, modello (omissis) tg. (omissis) di loro proprietà ed intestata alla (omissis) al (omissis) per la complessiva somma di 12.000,00 e ricevuta la somma in contanti di 7.000,00 la trasferivano immediatamente al (omissis) delegando il (omissis) debitore, nei loro confronti, della restante somma di 5.000,00, a corrisponderla direttamente al (omissis) a saldo della rimanente quota del prezzo convenuto per l′acquisto dell′automobile per cui è causa.
Tale pagamento veniva eseguito in parte mediante n. 2 assegni di importo pari ad 1.750,00 ciascuno, in parte tramite permuta dell′autovettura modello (omissis) di proprietà del (omissis) per una somma pari ad 1.500,00. Le suddette operazioni si realizzavano simultaneamente, facendo esse stesse parte integrante di un accordo trilaterale intercorrente tra il (omissis) e le parti in causa.
Dichiaravano gli attori che successivamente e precisamente in data (omissis) la suddetta vettura diveniva oggetto di sequestro preventivo ex art. 321 c.p.p. da parte della (omissis) di (omissis) su disposizione del Tribunale di Palermo, a seguito di un procedimento penale che vedeva coinvolti, a titolo di indagati per vari reati, tra cui truffa ed appropriazione indebita, diversi soggetti, specificandone gli ulteriori motivi nel corpo dell′atto del presente giudizio.
Riferivano, quindi, che a seguito di quanto prima, in data (omissis), inviavano lettera racc.ta A/R al (omissis) anche nella sua qualità di titolare della ditta (omissis) invitandolo e diffidandolo a restituire il prezzo pagato per l′acquisto dell′autovettura, dovendosi considerare risolto, per suo inadempimento, il contratto di compravendita stipulato. Concludevano, chiedendo, la risoluzione del contratto stipulato con il convenuto e la restituzione delle somme versate per l′acquisto del mezzo, nonché il risarcimento di tutti i danni subiti e subendi in conseguenza dei fatti per cui è causa.
Si costituiva in giudizio il convenuto, (omissis) in proprio e quale titolare della ditta individuale S.A. (omissis) di (omissis) contestando, nel merito, l′assunto avverso per i motivi meglio specificati nei propri scritti difensivi, sostenendo in particolare, che il prezzo di acquisto dell′autovettura non corrispondeva a quello dichiarato da parte degli attori ma, che lo stesso era stato fissato nella somma complessiva di 15.800,00. Chiedeva, quindi, infine, il rigetto delle domande così come avanzate da parte attrice. Con Ordinanza emessa in data (omissis), a scioglimento della riserva assunta all′udienza del 26.9.2023, il G.I. dell′epoca, ritenuta l′inammissibilità e l′irrilevanza della prova per testi articolata dalle parti, rinviava la causa per la precisazione delle conclusioni.
Nel merito si rileva che dalla documentazione versata in atti si accertava che in effetti l′autovettura compravenduta risultava essere di provenienza illecita oltre che fornita di falsa documentazione relativamente all′effettiva proprietà della stessa e su ciò consolidato orientamento giurisprudenziale ha statuito che la vendita di una autovettura immatricolata con falsa documentazione e/o recante il numero di telaio contraffatto configura una ipotesi di inadempimento contrattuale, diversamente dalle ipotesi di vendita di cosa affetta da vizi o mancante delle qualità promesse che integra la fattispecie dell′inesatto adempimento (Cass., 30.3.2006 n. 7561; Cass., 1.7.1996 n. 5963), gravando sul venditore la responsabilità risarcitoria di cui all′art. 1494 c.c., operando a suo carico la presunzione di colpa stabilita dal primo comma di tale disposizione (Cass. 26.4.1991 n. 4564; Cass., 19.7.1995 n. 7863; Cass., 20.5.1997 n. 4464; 29.3.1982 n. 1937). Inoltre, è da rilevarsi che nel caso di specie il venditore non ha fornito alcuna prova atta a dimostrare di aver ignorato senza colpa i vizi della cosa venduta e di avere eseguito i dovuti accertamenti secondo il parametro di diligenza. Si rileva, ancora, che come risultante dal Verbale di cose sottoposte a sequestro, datato 25.7.2023 ed emesso dalla (omissis) di (omissis) di (omissis) P.G., l′attrice, (omissis) nominata all′epoca del sequestro custode giudiziale senza facoltà d′uso dell′autovettura precedentemente acquistata, riconsegnava il mezzo al suo legittimo proprietario.
Per tutto quanto prima accertato l′intervenuto inadempimento contrattuale del convenuto, in proprio e nella sua qualità di titolare della (omissis) di (omissis) va dichiarato risolto il contratto di compravendita stipulato tra le parti in causa con la condanna del convenuto (omissis) in proprio e nella qualità di titolare della (omissis) di (omissis) alla restituzione nei confronti degli attori della somma da essi versata per l′acquisto dell′autovettura (omissis) tg. (omissis) somma che, da quanto emerso dalla documentazione versata in atti, ammonta a complessivi 15.800,00, oltre interessi di legge dalla maturazione al soddisfo.
Non risulta, invece, meritevole di accoglimento, l′ulteriore richiesta di risarcimento danni così come formulata da parte degli attori atteso che non sufficientemente provato risulta essere il nesso tra l′acquisto da parte del (omissis) di nuova autovettura ed il sequestro subito, non avendo, tra l′altro, dimostrato gli stessi se tale acquisto fosse stato determinato dal fatto che quello sequestrato era l′unico mezzo in loro possesso.
L′accoglimento (omissis), seppur parziale, delle domande così come formulate dagli attori, (omissis) e (omissis) comporta la condanna del convenuta, (omissis) in proprio e nella qualità di titolare della (omissis) individuale (omissis) di (omissis) al pagamento delle spese e compensi di giudizio che, tenuto conto della natura e dello svolgimento della causa, vengono liquidati, come da D.M. 55/2014, pubblicato sulla (omissis) n. 77 del 2/4/2014 ed è in vigore dal 3/4/2014, aggiornato sulla base del D.M. n. 37 dell′ (omissis) pubblicato sulla G.U. n. 96 del 26/4/2018 e in vigore dal 27 aprile 2018 e del D.M. 147/2022, pubblicato sulla G.U. n. 236 del 08/10/2022 e in vigore dal 23 ottobre 2022, in complessivi 2.804,00 per compensi, di cui 264,00 per spese, oltre rimborso spese forfettizzate (15,00%), IVA e CPA come per Legge.
PQM
il Giudice, per quanto di ragione, definitivamente pronunciando sulle domande avanzate, con atto di citazione, dai (omissis) e (omissis) nei confronti del convenuto, (omissis) in proprio e nella qualità di titolare della (omissis) individuale (omissis) di (omissis) sentiti i procuratori delle parti, così provvede:
1) Dichiara, nel merito, l′inadempimento contrattuale posto in essere dal (omissis) in proprio e nella qualità di titolare della (omissis) individuale (omissis) di (omissis) con la conseguente risoluzione del contratto di compravendita stipulato con gli odierni attori, per quanto meglio specificato in parte motiva;
2) per l′effetto, condanna il convenuto, (omissis) in proprio e nella qualità di titolare della (omissis) individuale (omissis) di (omissis) a restituire agli attori, (omissis) e (omissis) la somma di 15.800,00 corrisposta per l′acquisto dell′autovettura (omissis), tg. (omissis) oltre interessi di (omissis) dalla maturazione al soddisfo, per quanto in narrativa;
3) condanna, infine, il convenuto, (omissis) in proprio e nella qualità di titolare della (omissis) individuale (omissis) di (omissis) al pagamento, nei confronti degli attori, (omissis) e (omissis) delle spese e compensi di giudizio che, tenuto conto della natura e dello svolgimento della causa, vengono liquidati, come da D.M. 55/2014, pubblicato sulla (omissis) n. 77 del 2/4/2014 ed è in vigore dal 3/4/2014, aggiornato sulla base del D.M. 37 dell′(omissis) pubblicato sulla G.U. n. 96 del 26/4/2018 e in vigore dal 27 aprile 2018 e del D.M. 147/2022, pubblicato sulla G.U. n. 236 del 08/10/2022 e in vigore dal 23 ottobre 2022, in complessivi . 2.804,00 per compensi, di cui 264,00 per spese, oltre rimborso spese forfettizzate (15,00%), IVA e CPA come per (omissis)
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